Massoneria Universale. Perchè?
Tempo addietro, rendendomi conto che la maggior parte dei
Fratelli e delle Sorelle avevano idee confuse e non avevano dinanzi agli occhi
il quadro esatto del mondo nel quale stavano muovendosi, posi un quesito alla
mia Loggia: Che cos’è la Massoneria?
La prima risposta fu: la Massoneria (ma sarebbe più esatto
dire lo spirito massonico) è un
sentimento che permea l’intero mondo nelle sue dimensioni spaziali (abbraccia
infatti tutto il globo) e temporali (si estende dall’inizio al domani)
basandosi su valori che sono considerati assoluti, in una ricerca di armonia
che è giustizia e livellamento, e che rifiuta ogni espressione di tipo
impositivo e di dominio.
Massoneria, dunque, è armonia.
Un’armonia che si sviluppa su più piani. Infatti,
trasportata sulla dimensione del sociale, significa rispetto delle regole, in
modo che tutti possano vivere gli uni accanto agli altri avendo la certezza di
ciò che è da ritenersi giusto. In armonia, appunto. E nella dimensione
personale, è invece “maturazione” interiore, è crescita dell’essere in quanto
tale, è un percorso che si sviluppa nell’Io di ciascuno di noi, proteso verso
il raggiungimento della Luce, che non ha dimensioni materiali, ma che è puro
spirito. E per questo è del tutto personale e non misurabile con gli strumenti
della dimensione spazio-temporale in cui stiamo vivendo.
Per rubare un’immagine a quel grande iniziato che fu
Michelangelo Buonarroti, potremmo dire che percorrere il sentiero della
Massoneria è come scolpire una statua. Dal blocco di marmo grezzo che siamo nel
momento in cui varchiamo per la prima volta la porta del Tempio, vengono
sgrossate, colpo di scalpello dopo colpo di scalpello, tutte le impurità, e
dalla pietra viva emerge l’opera d’arte, la bellezza e l’armonia che è in noi.
Questa è “La Massoneria” nella sua dimensione assoluta,
cosmica, che abbraccia l’intero mondo in cui viviamo. Con principi che sono
bandiere in ogni angolo del mondo e lo sono stati nel trascorrere del tempo.
Mosè di Michelangelo |
Davide di Michelangelo |
La “Massoneria” è dunque una sola. Universale.
Anche se per esprimersi, sul piano organizzativo spaziale,
si sviluppa in tante “Obbedienze”, in tanti gruppi, diciamo così, dove ognuno ha
le proprie regole operative, necessarie appunto ad “operare”, senza però uscire
dalla sfera di quelli che sono i principi universali che non possono essere
disattesi se nella Massoneria si vuole rimanere.
Quel che voglio far comprendere è che la Massoneria è “una”,
nei suoi principi e nei suoi valori. Anche se per calarsi nella realtà veste i
panni di varie Obbedienze che però rimangono Massoneria solo se mantengono fede
ai principi universali che la definiscono.
La stragrande maggioranza, dinanzi alla domanda, invece
risponderà: è l’ Obbedienza nella quale sono entrato, nella quale opero, nella
quale è inserita la mia Loggia o sono inserite le Camere del Rito che io
frequento. Certo, ma la risposta è parziale, anzi secondaria. Perché la
Massoneria, lo Spirito Massonico che la genera me la definisce, - come già
detto - è un valore universale che si esprime in tutte le latitudini e in tutte
le longitudini, che ha attraversato la storia dal suo primo sorgere e che –
spero – continuerà a percorrerla nei tempi futuri, che può veder nascere nuove
Obbedienze o svanirne altre, ma rimarrà sempre tale. La Massoneria infatti non
parla una lingua, ma le parla tutte: è universale. Ed universali sono i
pilastri su cui poggia, fondati sulla Libertà, sulla Eguaglianza e la
Fratellanza, certamente, ma sorretti dal rispetto degli Statuti che permettono
ai Fratelli e alle Sorelle di vivere nel rispetto e nell’armonia, in quella
“società” che danno modo a tutti noi di percorrere gli uni accanto agli altri
il cammino e di sgrossare la pietra. Che determinano i confini del pensiero nel
quale questi principi fondamentali si muovono.
Massoneria Universale, dunque.
Anche se al suo interno operano realtà organizzative che si
chiamano Obbedienze, tutte ferme negli stessi principi di base, seppur diverse
– operativamente - le une dalle altre.
Un po’ come accade nella Religione: il Cristianesimo è il
terreno, lo spirito nel quale si riconoscono tutti i cristiani, cioè coloro che
si riconoscono nella figura e negli insegnamenti di Cristo. Ma
organizzativamente i Cristiani si dividono: sono Cattolici, Ortodossi,
Luterano, Valdesi e così via. Tutti sono cristiani.
Lo stesso accade in Massoneria. Il principio portante, la
base è uguale per tutti. Così è, e deve essere. Non c’è una Massoneria italiana
e una Massoneria turca, o francese, o inglese, o brasiliana e via dicendo. C’è
la Massoneria. Punto e basta. Che per esprimersi dà vita a tante “chiese”, se
vogliamo chiamarle così invece che Obbedienze, come la GLd’I, o il Goi, o la
Gran Loggia Liberate di Turchia, o il Diritto Umano, e tantissime altre, come la Gran Loggia d’Italia di Rito Scozzese che è stata
costituita di recente, lo scorso 17 dicembre 2017.
Siamo tutti Fratelli e Sorelle, anche se i nostri paramenti
variano o i nostri riti possono essere diversi l’uno dall’altro, purché ci
rifacciamo agli stessi principi fondamentali.
La Creazione di Adamo di Michelangelo Il momento in cui il Divino entra nel Terreno? |
La Massoneria ufficiale dichiara di non avere barriere
etniche, religiose, ideologiche e politiche, per effetto delle antiche regole
stabilite nelle Costituzioni dei liberimuratori del 1723 e
alle quali tutte le istituzioni massoniche del mondo fanno riferimento, anche
se con alcune differenze dovute a tradizioni locali e storiche.
Sin dal suo sorgere, la Massoneria è costituita da logge,
cioè gruppi organizzati di persone che operano insieme con gli stessi scopi e ideali,
seguiti da ogni massone del mondo. In questo senso è considerata dai suoi
aderenti universale, pur nelle sue complesse diversità interne. Il patto alla
base sarebbe da intendersi non come un'operatività socio-politica, ma come
tensione collettiva, di tutti gli affiliati all'associazione, alla via di
perfezionamento delle più elevate condizioni dell'umanità.
I principi massonici discendono dalle Costituzioni di
Anderson, redatte da James Anderson nel 1723, e le cui regole
fondano la tradizione universale della Massoneria. Essi sono dunque
principi, o norme ideali, che non possono essere messi in discussione o essere
cambiati, pena l'uscita dalla tradizione stessa e dalla idealità massonica.
Quali sono questi principi fondamentali?
a) lavora
alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo;
b) osserva
gli Antichi Doveri, usi e costumi dell’Ordine;
c) adotta
rituali conformi alla Tradizione Muratoria;
d) apre
il Libro della Sacra Legge sull’Ara del Tempio e vi sovrappone la Squadra ed il
Compasso;
e) segue
il simbolismo nell’insegnamento e l’esoterismo nell’Arte Reale;
f) applica
la distinzione della Massoneria nei tre gradi di Apprendista, Compagno d’Arte e
Maestro;
g) insegna
la leggenda del Terzo Grado;
h) non
tratta questioni di politica e di religione;
i)
inizia solamente persone che siano libere e di
buoni costumi, senza distinzione di razza, censo, opinioni politiche o
religiose;
j)
si ispira al trinomio: Libertà, Uguaglianza,
Fratellanza.
Sapere che la Massoneria esiste, è una cosa; conoscerla o
almeno cercare di conoscerla per quello che è tutt’altra. Ma purtroppo sono
molti che, pur avendo varcato la soglia del Tempio, non la conoscono, e
continuano a confondere la Massoneria come un insieme di Club, e non come una
scuola di pensiero.
Si torna al vecchio e mai superato punto: una cosa è sapere,
ben altra è conoscere. E il Massone, quello vero, non percorre la via del
sapere bensì quella della conoscenza. Proprio per questo viene detto e ripetuto
che una persona può leggere mille libri che parlano di Massoneria ma non
saperne nulla, e che solo frequentando la Loggia di può percorrere veramente la
strada che porta alla Luce.
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